mercoledì 21 settembre 2011

SPOT WWF - WE ARE ALL CONNECTED

Adoro gli spot del WWF. Mi piacciono perchè sono molto comunicativi, spero che un pochino riescano a far riflettere le persone, anche se so che ci vuole molto di più.
C'è uno spot che mi ha colpito perchè è fatto particolarmente bene e lancia un messaggio fondamentale, ovvero WE ARE ALL CONNETCED, siamo tutti connessi. Animali e persone: abbiamo molte similitudini e quello che succcede nel mondo colpisce tutti. Dovrebbe far riflettere anche sul fatto che le nostre azioni influenzano (purtroppo per la maggior parte delle volte in modo negativo) il mondo animale e vegetale.
Guardatelo e ditemi se non vi ha emozionato?

martedì 20 settembre 2011

Il mio metodo per conservare i Porri

Oggi vi spiego come faccio per conservare i porri che coltiviamo nel nostro orto. 

Ne esistono anche degli altri, ma per motivi di praticità io preferisco questo. Altrimenti andatevi a leggere il post precedente sui Porri.
Il mio metodo consiste nella congelazione a crudo: ho constatato che i porri si mantengono bene a lungo e mantengono il loro aroma (sarà che i miei porri sono molto più saporiti ). Avendone tanti, e dato che la conservazione in luogo asciutto e buio non garantisce sempre buoni risultati, ho optato per questa tecnica. In questo modo li preparo tutti in una volta, e quando li si vuole cucinare sono pronti per essere messi in padella o altro. 

Vi occorrono:

  • dei vassoi, io uso i vassoi di cartone delle pasticcierie (mai buttarli via, che servono sempre)
  • degli asciugapiatti-strofinacci in cotone, puliti
  • pellicola da cucina
  • tagliere, meglio in plastica perchè il legno assorberebbe troppo l'odore
  • un coltello bello tagliente
  • un colino abbastanza grande
  • sacchetti-freezer
  • e ovviamente i PORRI





Già nell'orto ho eliminato la barbetta alla base del bulbo e la maggiorparte del verde, che è molto fibroso.

Poi, un porro alla volta, sciacquo con l'acqua e comincio a tagliare a rondelle. Man mano tolgo gli strati che andando verso la parte verde sono più duri, cercando di tenere la parte bianca-verdino chiaro. La parte verde,che non è commestibile, può essere usata per aromatizzare zuppe o preparazioni a cottura lunga e poi va tolta. 


Una volta tagliato il porro lo sciacquo bene (per togliere i residui di terra) nel colino e lascio lì a scolare, mentre taglio il porro successivo. Una volta scolato lo metto sullo strofinaccio per far assorbire l'acqua rimasta e lo copro con un altro strofinaccio. In questo modo si asciugano bene le rondelle.
Una volta asciutti, li metto sui vassoi, con la pellicola sia sotto che sopra. Devo fare in modo di avere uno strato solo di rondelle, non devono sovrapporsi. Poi li metto nel congelatore. Così facendo ottengo una rapida congelazione che mi permette di mantere le caratterisctiche organolettiche dei porri.
Dopo qualche ora, quando sono sicura che si sono congelati li metto in sacchetti da freezer, massimo 200gr a sacchetto. Voi cercate di mettere nel sacchetto quella che sarà la quantità che vi servirà nelle vostre preparazioni.  Scrivete sui sacchetti la data. Durante il "travasamento" cercate di fare in modo di non toccarli con le mani  o che vengano a contatto con altre superfici, per motivi igienici. Cercate di essere rapidi in questa fase, per non far scongelare i porri.



Così sono subito pronti, quando volete cucinare. Io li uso spesso per i risotti al posto delle cipolle (ottimo il risotto porri e salsiccia) Oppure anche semplicemente fatti in padella. Ma ci sono tanti modi di cucinarli e nel web troverete tante ricette.
Ne trovate un po' su  Giallozafferano. oppure anche su Cookaround.

Note
  • i porri, come le cipolle, fanno bruciare gli occhi
  • tenete le finestra aperte durante la preparazione perchè l'odore dei porri tende a rimanere
  • gli strofinacci che avete usato metteteli prima in ammollo per eliminare l'odore e poi in lavatrice. Magari aggiungete un po di bicarbonato nell'ammollo, può aiutare a togliore l'odore.
  • non usate taglieri di legno perchè assorbono l'odore
  • per elimare gli odori su superfici o attrezzi ricordatevi che il caffè è un ottimo elimina-odori, esistono saponi al caffè oppure potete anche usare un pochino di caffè in polvere quando lavate gli attrezzi da cucina che avete usato.

lunedì 19 settembre 2011

Tutto quello che c'è da sapere sui Porri

Francese: Poireau; Inglese: Leek; Spagnolo: Puerro; Tedesco: Lauch 

Il porro,Allium porrum, è una pianta erbacea monocotiledone facente parte, con la cipolla e l'aglio, delle Alliaceae, una famiglia del gruppo delle Liliaceae. E' un ortaggio dal gusto molto simile alla cipolla, infatti la può sostituire nelle preparazioni gastronomiche.


La sua origine è incerta, ma si pensa che provenga dai territori celtici, in quanto già 3000 anni vi era coltivato. Il Porro era noto e coltivato nell’antico Egitto già 2.000 anni prima di Cristo. Da come raccontano i geroglifici delle piramidi il porro era consumato dagli schiavi addetti alla edificazione delle ciclopiche costruzioni. Attraverso i secoli la coltivazione del porro passa dalla valle del Nilo all’area greco - romana.  Il porro fa parte di quel ristretto gruppo di piante che, lungo tutto il Medioevo, hanno contribuito a risolvere il problema alimentare durante le ricorrenti carestie e pestilenze che a quei tempi infierivano sulle popolazioni. 
Oggi il porro è conosciuto, diffuso e coltivato in tutto il Mondo e, in particolare, in Italia, Francia, Belgio, Olanda, Germania, Spagna e nei paesi dell’Est Europa. 
La Francia ne è il primo produttore europeo.
Il porro si trova in commercio tutto l'anno, con il picco della stagione fra novembre e febbraio, ed è un ortaggio sia autunnale che invernale, coltivato in serra ed in campo aperto.

Ecco alcune delle varietà italiane più comuni:

  • Lungo gigante d'inverno: ha il piede lungo e si raccoglie durante il periodo invernale; è di sapore gradevole ed attraente come aspetto, inoltre è un prodotto con una parte bianca che raggiunge anche i 60 centimetri di lunghezza. Dato che può rimanere nel terreno anche durante i mesi freddi, la raccolta viene fatta in modo a scalare (tra i più famosi la qualità Cevere).

  • Mostruoso di Carentan: varietà molto rustica, con bulbo enorme che può raggiungere il diametro di 7- 8 centimetri e i 25 centimetri di lunghezza. E’ molto resistente al freddo e molto appetibile per il suo sapore inoltre e' un alimento facilmente digeribile con un buon contenuto in zuccheri (4.5%) e sali minerali (K, Ca, P, Fe).

  • Gigante d'Italia: la parte bianca del fusto raggiunge a volte anche i 30 centimetri il diametro non supera i 2-3 centimetri, molto rustico e produttivo resiste alla neve senza dare origine a marciumi, è molto richiesto per il sapore "dolce e squisito".

  • Porro lungo della riviera: si distingue per la sua lunghezza, bellezza e resa elevata.

Al momento dell’acquisto, sono da preferire i porri con gambi ben sodi, diritti e sormontati da un ciuffo di foglie turgide e di colore verde scuro; non ci devono essere foglie ingiallite o avvizzite poiché è segno di scarsa freschezza.
Del porro si utilizza la parte inferiore del fusto, bianca e tenera. La parte bianca deve essere ben turgida e le foglie verdi serrate, fino alla metà del porro. 

In CUCINA:
Per prepararlo all’uso bisogna eliminare la barbetta alla base del bulbo e tutta la parte verde. Bisogna pulire molto bene con acqua perchè facilmente ci saranno residui di terra.
(la parte verde più interna può essere utilizzata per aromatizzare zuppe e piatti a lenta cottura, poi va tolta)
Il porro è un ortaggio che si presta, grazie al suo particolare sapore, sia per una cucina rustica e popolare che per essere utilizzato nella gastronomia sofisticata e raffinata.
Il porro viene usato in cucina come ortaggio e come erba aromatica, ma è anche una pianta medicamentosa (proprietà riconosciutagli già nel Medioevo). Si impiega crudo, come condimento, o cotto in svariate preparazioni.
In qualità di ortaggio il porro (più delicato), può sostituire la cipolla, e viene impiegato per preparare minestre, brodi, zuppe, risotti, frittate o tortini, stufati, creme e salse, oppure lo si utilizza con la pasta o la polenta; tagliato in sottili rotelline può essere consumato anche crudo in pinzimonio o utilizzato per guarnire e aromatizzare insalate accompagnate dalla vinaigrette; ma attenzione! Il porro va tagliato al momento dell’uso, altrimenti tende a ossidarsi molto velocemente se esposto all'aria ( a meno chè non lo si congeli)
Il porro è usato come erba aromatica per la cottura di carni lesse, zuppe di pesce e per aromatizzare piatti di maiale e di agnello; si può usare il porro come “cartoccio naturale” per avvolgere i cibi (in special modo il pesce) durante la cottura, poiché migliora la digeribilità della preparazione.
Può essere bollito e poi gratinato con burro e formaggio, oppure semplicemente condito, dopo la lessatura, con olio e limone.  
Di ricette ne trovate un infinita nei blog e siti di cucina.

COME CONSERVARE I PORRI:
Ci sono diversi metodi per conservare i porri.
Potete togliere la parte più dura delle foglie, e dopo averli puliti e asciugati e lasciati interi, riponeteli in frigorifero , ma non durano a lungo. Se li tagliate allora vanno consumati subito.
Il porro che viene raccolto in autunno può essere facilmente conservato, durante il periodo invernale, tenendolo al riparo dal freddo in un ambiente buio e chiuso, o legato a mazzi e coperto con uno strato di sabbia fresca sotto serra. Non bisogna togliere nessuno strato di foglie, deve rimanere così com'è!
Chi non dispone di spazi verdi all’aperto, può conservare i porri in un contenitore chiuso (anche un sacco nero), in modo da evitare che il prodotto venga esposto alla luce o al calore, anche sul balcone di casa.

Oppure potete utilizzare il MIO METODO di conservare i porri.

PROPRIETA':
Il porro è un ortaggio ricco di acqua (più del 90%), poco calorico e indicato nelle diete dimagranti; è ricco di vitamina A, ha un buon contenuto di vitamina C e discrete quantità di vitamine del gruppo B, e fornisce all’organismo elementi minerali preziosi come il ferro, il magnesio (utile per i nervi), il sodio, lo zolfo, la silice (che favorisce l’elasticità delle ossa e della pelle), il manganese, il potassio (utile per regolare gli eccessi di grasso), il calcio (toccasana per le ossa) e l’acido fosforico (tonico per il sistema nervoso).
Al porro vanno riconosciute quindi proprietà toniche, nervine, diuretiche, lassative, antisettiche e lo si consiglia per curare dispepsie, anemie, reumatismi, artrite, gotta, affezioni urinarie, obesità, emorroidi, piaghe, punture di insetti, o ancora, se ne raccomanda l’impiego per migliorare o mantenere la freschezza della pelle del viso. E’ indicato nei casi di stipsi, obesità, anemia e artrite.
Il porro abbassa il colesterolo, rafforza il sistema immunitario e aiuta la prevenzione del cancro.
I porri sono noti anche per le virtù di pulizia dell'intestino. La parte bianca del fusto del porro contiene fibre molto delicate che possono essere consumate da tutti, mentre la parte verde contiene fibre più dure. Esse costituiscono un'ottima zavorra che favorisce il transito intestinale in modo delicato e non aggressivo e quindi adatta anche agli organismi più sensibili.
si utilizza sotto forma di decotto: 30 g. di radici di porro, lavate e pestate nel latte, rappresentano un buon vermifugo.
L'imperatore romano Nerone fu soprannominato "il porrofago" perché era ghiotto di porri che utilizzava in gran quantità per schiarirsi la voce.


Non va inoltre sottovalutato l’aspetto afrodisiaco del porro, proprietà riconosciutagli fin dai tempi antichi.

In Medicina Tradizionale Cinese e in macrobiotica il porro è considerato un alimento riscaldante.




COLTIVARE I PORRI:
Se volete coltivare i porri allora vi indirizzo ad alcuni siti che ne parlano. Quello che vi posso consigliare è di non mettersi a seminare, ma di prendere le piantine in vivaio, e poi metterle nel orto. Se poi fertilizzate bene con compost e letame, potete anche coltivarli tutti gli anni, anche se su alcuni siti dicono di no.
Ecco il link: 
  • www.damanuale.it   utile anche la spiegazione della tecnica di imbiancare i porri, rincalzando la terra periodicamente.


 
 





Nell’anno successivo alla semina del porro, si forma lo scapo fiorale che ha sulla sommità un'infiorescenza a ombrello globoso, formata da tantissimi fiori bianchi, rosa o lilla.
Il frutto è formato da una capsula rotondeggiante contenenti due o tre semi piccoli e angolosi di colore nero (simili ai semi della cipolla).







CURIOSITA':

Il Porro è simbolo del Galles. Secondo una famosa leggenda, alla vigilia di una battaglia contro i Sassoni, St. David, consigliò ai Britanni di portare sui berretti i porri, per distinguere meglio gli alleati dai nemici. Grazie a questo espediente, l'esercito riportò una grande vittoria. Si ritiene anche che lo stesso sia accaduto a fianco di Enrico V alla battaglia di Azincourt nel 1415. Per questo nel giorno di St David si indossano distintivi con i porri. Ancora oggi per i militari dei reggimenti gallesi esiste la tradizione di mangiare un porro crudo il giorno di St. David.
Anche il narciso è simbolo del galles, perchè il termine gallese per indicare il narciso è simile a quello per il porro. 


fonti: wikipedia, giallozafferano, www.porro-cervere.cn.it e gli altri link che ho inserito.

domenica 18 settembre 2011

Che cos'è l'INCI?

Come facciamo a capire cosa c'è scritto sulle etichette dei prodotti cosmetici?? 

Per molte persone, a prima vista sembra di leggere arabo, ma in realtà serve solo sapere come si fa a leggerle e dove andare a trovare le informazioni giuste.

Secondo la direttiva CEE 76/768 sulla confezione del cosmetico o in un foglietto di istruzioni all'interno devono essere presenti le seguenti informazioni :
  1. Il nome o la ragione sociale e la sede legale
  2. Il contenuto nominale
  3. La data di durata minima
  4. Le precauzioni particolari per l'impiego
  5. Il numero del lotto di fabbricazione
  6. Il paese di origine
  7. La funzione del prodotto
  8. L'elenco degli ingredienti


skineco.org
L'INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è l'elenco degli ingredienti cosmetici espresso secondo una nomenclatura standard. Tutela il consumatore a livello internazionale, permettendo di leggere la composizione di un prodotto cosmetico sempre nella stessa lingua, che viene definita con un lessico unico per tutti i paesi dell'Unione Europea (UE).
Dal 1997 è obbligatorio che ogni cosmetico immesso sul mercato riporti sulla confezione il proprio INCI, ovvero l'elenco degli ingredienti in esso contenuti, scritti in ordine decrescente di concentrazione al momento della loro incorporazione.
Al primo posto si indica l'ingrediente contenuto in percentuale più alta, a seguire gli altri, fino a quello contenuto in percentuale più bassa. Al di sotto dell'1% gli ingredienti possono essere indicati in ordine sparso.
Gli ingredienti di derivazione vegetale che non hanno subito processi chimici sono espressi tramite il loro nome botanico latino, seguito dalla parte di essi utilizzata in lingua inglese. Ad esempio: "prunus amygdalus dulcis oil" sta per "olio di mandorle dolci".
Le sostanze che, invece, hanno subito un intervento chimico hanno un nome inglese.
Ad esempio: "sodium laureth sulfate" sta per "sodio lauriletere solfato".
I coloranti sono indicati sempre in fondo, con la sigla C.I., che sta per colour index, seguita da un numero identificativo. Fanno eccezione i coloranti per capelli, che devono sempre essere indicati col loro nome chimico inglese.
I composti odoranti e aromatizzanti e le loro materie prime devono essere indicati con i termini "profumo" o "parfum" e "aroma". Gli ingredienti in concentrazione inferiore all'1% possono essere menzionati in ordine sparso dopo quelli in concentrazione superiore all'1%.
Per i prodotti cosmetici da trucco, ivi compresi quelli per le unghie e per i capelli, immessi sul mercato in varie sfumature di colore può essere menzionato l'insieme dei coloranti utilizzati nella gamma a condizione di aggiungervi le parole "può contenere" o il simbolo "+/-".
Tuttavia non sono considerati ingredienti:
  • le impurezze contenute nelle materie prime utilizzate;
  • le sostanze tecniche secondarie utilizzate nella fabbricazione, ma che non compaiono nella composizione del prodotto finito;
  • le sostanze utilizzate nei quantitativi assolutamente indispensabili come solventi o come vettori di composti odoranti e aromatizzanti.

Ecco alcune sostanze presenti nei prodotti che acquistiamo:
  • paraffinum liquidum, propylene glycol, petrolatum, vaselina, isopropyl,, mineral oil ecc; tutte sostanze derivate dal petrolio!!! sono presenti nella maggiorparte dei prodotti per bambini, oltre che in quelli per adulti, perchè costano poco e non hanno odore. Occludono la pelle, impedendole di respirare e favoriscono la proliferazione batterica. Vi è anche il rischio della presenza di residui cancerogeni.
  • Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e Sodium Laureth Sulfate (SLES):danneggiano la formazione degli occhi nei giovani, causando danni permanenti e irritazioni ed è legato alla formazione della cataratta. Altri ricercatori ne hanno messo in evidenza la pericolosità, dato che può danneggiare il sistema immunitario e, quando unito a altre sostanze chimiche, può essere trasformato in nitrosamine, una classe di potenti cancerogeni.
  • polyethylene glycol (PEG); non è solo potenzialmente cancerogeno, ma contribuisce allo smantellamento della capacità della pelle di assorbire l’umidità e i nutrienti, lasciando il sistema immunitario vulnerabile
  • oli di silicone, solitamente terminanti in -thicone (dimethicone, trimethicone, ecc), oppure in -one o -siloxane sono siliconi sintetici, non biodegradabili(quindi finiscono nello scarico fognario e si accumulano nell'ambiente), dannosi perchè non lasciano traspirare la pelle, causando l’insorgere di brufoli e facendola invecchiare più in fretta. Formano una patina sulla pelle che la fa sembrare liscissima, ma non la idratano. Se si sopende l'uso la pelle si rivelerà secca e disidratata. Sui capelli inizialmente danno buoni risultati, ma poi la chioma si appesantisce e diventa opaca.
  • monoethanolamine (MEA), triethanolamine (TEA), diethanolamine (DEA) e ethanolamine, creano il rischio di formazione di nitrosamine (cancerogene)
  • butilidrossianisolo, noto come BHA o E320, è vietato in america ma non da noi. E’ un antiossidante (previene la degradazione dei grassi, e quindi l'irrancidimento del prodotto) e spesso il suo uso viene associato al BHT, anch’esso dannoso. Sono sostanze irritanti su cute e mucose e molto nocive. IL BHA vine usato anche come additivo alimentare. Leggi qui 
  • octoxynol in tutte le sue numerazioni (11, 12, 13, 16, 20 e 40) è poco biodegradabile e causa alterazioni endocrine.
  • bronopol, DMDM hydantoin, quaternium-15, sono sostanze che liberano formaldeide (ingrediente non più presente nei cosmetici ma solo in alcuni smalti perchè ritenuto allergenico e cancerogeno)
  • i Parabeni. quasi tutte le sostanze terminanti in -paraben;  sono sospettate di causare tumori al seno
  • triclosan, sostanza molto diffusa anche tra i deodoranti, con potente attività antibatterica, anch’esso sospettato di essere causa di tumore al seno
  • Acido etilendiamminotetraacetico (EDTA) , utilizzato come sequestrante,blocca i metalli pesanti e quindi impedisce che questi fungano da catalizzatori dell'ossidazione: per questo quasi tutti i prodotti cosmetici lo contenono, per evitare che puzzino di rancido.
    E' pericoloso perchè è un inquinante ed è tossico per i pesci e di conseguenza anche per noi per che li mangiamo!!

Non occorre essere degli esperti cosmetologhi per intrerpretare l'INCI. Potete utilizzare dei siti dove digitare l'ingrediente e sapere subito di cosa si tratta e se è nocivo.
Guardate su
  • Biodizionario in italiano, le sostanze sono valutate con pallini rossi-gialli- verdi
  • In-Gredients  che si rifà al biodizionario, ma è comodo perchè si possono inserire gli ingredienti tutti insieme.
  • Skindeep in inglese con un database più ampio, con valutazione delle sostanze da 0 a 10.
     
Inoltre ci sono diverse applicazioni per smartphone per controllare gli inci: icosmetici, beauty dictionary, cosmetic ingredient, Beauty dictionary controllate quali siano per iphone e per android e quali gratis o a pagamento.


fonti: wikipedia, saicosatispalmi, skineco

sabato 17 settembre 2011

Come e perchè scegliere la cosmesi naturale - terza parte

Torna alla prima parte
Torna alla seconda parte

TERZA PARTE

I siti che vi consiglio sono:
  • IL BIODIZIONARIO è un sito indispensabile, perchè vi serve per andare a controllare l'inci. Le sostanze sono classificate con dei pallini colorati rossi= pericolosi, gialli= sarebbe meglio che non ci fossero, ma se sono in fondo alla lista si può anche accettare,  verdi= va bene
  • IN-GREDIENTS molto comodo è un analizzatore di inci fatto da Biofficina Toscana, basato sul biodizionario. Gli ingedienti si inseriscono tutti in un unica volta. 
  • da seguire anche il forum correlato al Biodizionario, troverete tantissimi consigli dati dall'esperto Fabrizio Zago e dagli utenti.
  • Sai cosa ti spalmi è un sito con forum, utilissimo, pieno di prodotti con gli inci già analizzati. 
  • L'angolo di Lola, forum dove confrontarvi e troverete molti consigli per gli acquisti e soprattutto per lo spignatto, cioè la cosmesi fai da te.
  • SkinEco sito dell'associazione nazionale di ecodermatologia
  • Riccarda Serri , ecodermatologa
  • http://ecobioplanet.blogspot.com/ blog , la bellezza senza compromessi
  • http://www.cosmeticinaturali.biz/ blog, tutto il bello della natura
  • www.bioecomen.blogspot.com blog di BioEcoCosmesi Al Maschile. Come prendersi cura di sè in modo naturale e consapevole, senza ingredienti chimici dannosi che ogni giorno usiamo senza saperlo.
  • www.cosmeticoblog.it blog, CosmETICA e BioDetergenza Vegan e naturale nel rispetto della vita e del pianeta.
  • http://cosmesinaturale.blogspot.com Iris. Ricette fai da te di cosmesi naturale e mineral make up. Ecologia domestica e detersivi ecobio, rimedi della nonna e aromaterapia (... ma ogni tanto qualche parentesi culinaria).

Comunque se partite dai primi 4 link che vi ho dato trovate tutto quello che cercate.

Altri siti, ma in inglese:
Ora invece vi elenco una serie di link ad articoli per approfondire:





Libri:
  • La pelle e i cosmetici naturali. Guida pratica
    Autore:
    Penazzi Giulia Il testo spiega in modo semplice, ma allo stesso tempo scientifica, le caratteristiche della pelle e dei prodotti cosmetici che la devono conservare ed esaltare al meglio.
  • Senza trucco. Cosa c'è, davvero, nei cosmetici che usiamo ogni giorno
    Autore:
    Tadioli Nadia
  • Dizionario di cosmetologia. Mille termini cosmetici dalla A alla Z
    Autori:
    Proserpio Gianni; Racchini Elena
  • Cosmesi Naturale pratica di Francesca Marotta , rilasciato in Creative Commons è scaricabile online, io l'ho comprato è carino, ma le ricette non sono il massimo...
  • Il Trucco della Bellezza scritto dalla giornalista Laura Bruzzaniti. Che analizza sia il mercato dei cosmetici che quello dei cibi di bellezza, fa un discorso molto ampio.
  • La cosmesi Naturale di Cristiana Monti, editore Xenia
  •  I tuoi cosmetici naturali di Stefania Del Principe e Luigi Mondo edizioni Fag
  • Cambio Pelle  di Fabrizio DuratiRiccarda Serri , Sperling & Kupfer Editori

Ovviamente ce ne sono tanti di libri e link interessanti, ma non voglio inondarvi di troppe informazioni tutte in una volta.
 
Esiste anche la cosmesi fai-da-te, ma per questo argomento dedicherò un articolo ad hoc.

Spero che questi post vi siano stati utili. Lasciate un commento!

venerdì 16 settembre 2011

Come e perchè scegliere la cosmesi naturale - seconda parte

Torna alla prima parte 

SECONDA PARTE
Inanzitutto vi posso dire, per esperienza personale, che passare alla cosmesi naturale mi ha fatto solo bene. La differenza l'ho notata, avendo una pelle molto sensibile e delicata. Anche i capelli sono migliorati tantissimo. Molti problemi che avevo sono passati e ne ho guadagnato in salute. Il costo non mi ha pesato molto, perchè ho fatto scelte oculate, ho trovato dei prodotti buoni e con dei prezzi non elevati. E poi utilizzando questi prodotti inquino molto di meno, il che torna sempre a nostro vantaggio: inquinare di meno = un mondo più sano per tutti!


C'è un articolo molto interessante che spiega, sicuramente meglio di me, le motivazioni della scelta dei cosmetici naturali  "Eco bio cosmesi naturale, Perchè?"

Quello che vi consiglio di fare è:

  1. Capire come funziona la pelle e il nostro organismo, ovvero la sua fisiologia. Dovrete avere le basi per distinguere i prodotti che sono buoni da quelli che sono nocivi e capire anche come usarli. Trovate molte spiegazioni sui siti o sui libri di cosmesi naturale. Non è difficile da capire.
  2. Leggere l'INCI. Per farlo esistono molti siti dove dovete digitare la sostanza e vi dicono che cos'è, se è pericolosa, poi con il tempo riconoscerete molto più velocemente le sostanze.
  3. Leggere sui forum appositi le esperienze delle altre persone, troverete tanti consigli, spesso troverete recensioni di prodotti con già analizzato l'INCI.
  4. Prima di comprare un prodotto tenete conto di :
  • nocività degli ingredienti( inci)
  • eticità (se è stato testato sugli animali o meno etc...)
  • origine biologica dei prodotti
  • tecniche di estrazione dei principi attivi ( alcune tecniche alterano il prodotto che può diventare cancerogeno, per gli oli assicurarsi che l'estrazione sia a freddo)
  • packaging, ovvero la confezione , se è riciclabile o biodegradabile, oppure se è vendibile sfuso.

    5.Capire il tipo di pelle che si ha, per poter scegliere il prodotto giusto. Nel passaggio da cosmesi tradizionale a cosmesi naturale verrà fuori quella che è la vostra vera pelle. Molto spesso c'è chi pensa di avere la pelle secca, mentre invece è dovuto ai detergenti troppo aggressivi, oppure si pensa di avere la forfora e invece sono i prodotti a causarla. Quindi all'inizio sbaglierete sicuramente, perchè prenderete una crema per il viso per pelli secche e invece poi scoprirete che avete la pelle normale. E' successo un po' a tutti, fa parte della transizione.
     
          6.Comprate su internet: i prezzi sono più economici. Magari acquistate tramite GAS (grupppi di   acquisto)

Vedi la TERZA PARTE  con gli approfondimenti


giovedì 15 settembre 2011

Buon compleanno Greenpeace!! 40 anni portati molto bene!!!

Tutto comincia il 15 settembre 1971 - in piena guerra fredda - quando un gruppo di attivisti (Jim Bohlen, Irving Stowe e Paul Cote) noleggiano un vecchio peschereccio "Phyllis Cormack" e salpano alla volta di Amchitka, nel Pacifico settentrionale, per protestare contro un imminente test nucleare degli Stati Uniti .
Partecipano alla spedizione anche un fotografo e alcuni giornalisti, tra i quali Robert Hunter del "Vancouver Sun", Ben Metcalfe della Canadian Broadcasting Corporation e Bob Cummings del "Georgia Strait". Due settimane dopo il peschereccio viene tratto in arresto dalla Guardia Costiera statunitense per non aver eseguito le necessarie operazioni doganali durante una sosta non programmata.
Dopo un periodo di rinvio la bomba esplode il 6 novembre, ma il movimento di opinione creatosi a seguito di questa azione spettacolare porta alla sospensione dei test nucleari ad Amchitka . Con questa "vittoria" nascono Greenpeace e i "guerrieri dell'arcobaleno". 40 anni dopo, l'organizzazione ambientalista conta ventisette uffici in quarantuno Paesi, tre milioni e mezzo di sostenitori che, con le loro donazioni, le permettono di rimanere indipendente da aziende e governi e circa undici milioni di attivisti online, che diffondono le sue campagne attraverso il web e i social media.

Quarda questa raccolta di foto sul sito di repubblica . Oppure vai sul sito di greenpeace a scoprire la loro storia.

venerdì 9 settembre 2011

Come e perchè scegliere la cosmesi naturale - prima parte

Negli ultimi anni molte persone sono passate ad usare prodotti cosmetici naturali perchè si è sviluppata una maggiore consapevolezza e conoscenza. Hanno cominciato a sfruttare le proprietà dei prodotti che la natura ci offre, a tenere conto della fisiologia della nostra pelle.


Ma prima di parlare dei cosmetici naturali, cerchiamo di capire cosa ha di negativo la cosmesi tradizionale.



Ho trovato un video che spiega in maniera molto semplice quest'argomento: 


 

I prodotti di cosmesi tradizionale contengono derivati del petrolio, coloranti sintetici, siliconi, parabeni, metalli pesanti, profumi allergenici, SLS e SLES ( tensioattivi aggressivi) etc.... che sono sostanze che alle grandi industrie costano poco (minor costo produttivo e massimo guadagno), spesso le grosse multinazionali che possiedono ditte di cosmesi possiedono anche raffinerie di petrolio così gli scarti della raffinazione li usano nei loro prodotti. 
Sono prodotti altamente tossici, cancerogeni, e danneggiano il nostro corpo in tantissimi modi ed è gravissimo che siano anche nei prodotti per i bambini. Inoltre inquinano l'ambiente, sia durante la produzione, sia una volta che finiscono nel nostro scarico.
Ad esempio le creme per il corpo ci danno la “sensazione” di morbido solamente perchè creano una pellicola sulla nostra pelle (impedendole di respirare), ma sono le stesse sostanze che vengono usate per oliare i motori, o come antigelo.
Tutto quello che ci spalmiamo addosso viene assorbito dal nostro organismo per il 60% circa e il nostro fegato (che è il depuratore del nostro organismo) dovrà cercare di detossificare, cosa che purtroppo non riesce a fare perchè le sostanze tossiche sono eccessive, perchè molte non possono essere smaltite, etc...

La legge purtroppo non è molto dalla nostra parte, come dice anche il video, l'industria cosmetica cerca sempre di tirare l'acqua al suo mulino ed ovviamente di ricavare il massimo guadagno. L'unica cosa che ci può aiutare è l'etichetta!! Però per noi comuni mortali è difficile da decifrare, ma per fortuna internet ci è di aiuto. Ci sono tanti siti che ci danno la possibilità di controllare i singoli componenti e capire se sono dannosi oppure no.


L'etichetta dei cosmetici si chiama INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) ed è l'elenco degli ingredienti cosmetici espresso secondo una nomenclatura standard. Dal 1997 è obbligatorio che ogni cosmetico immesso sul mercato riporti sulla confezione il proprio INCI, ovvero l'elenco degli ingredienti in esso contenuti, scritti in ordine decrescente di concentrazione al momento della loro incorporazione.
Al primo posto si indica l'ingrediente contenuto in percentuale più alta, a seguire gli altri, fino a quello contenuto in percentuale più bassa. Al di sotto dell'1% gli ingredienti possono essere indicati in ordine sparso.



Qui sopra vi ho linkato un video molto utile, dove il chimico Fabrizio Zago spiega l'impatto ambientale di alcuni ingredienti dei cosmetici.


Una volta capito quanto siano dannosi i prodotti di cosmesi tradizionale bisogna capire quale sia l'alternativa. Non è sicuramente facile perchè è un po' come essere in una giungla. Troviamo un sacco di scritte sui prodotti:  “naturale”, “alle erbe”, “ecologico”, "bio" etc... ma siamo sicuri?? Cosa ci garantiscono questi prodotti? Molti prodotti vengono spacciati per naturali, ma spesso non lo sono.... Mai fidarsi delle scritte pubblicitarie!!  Ancora non c'è una legge che regolamenta questi prodotti. Esistono però delle certificazioni che le ditte di cosmetici naturali adottano per loro scelta, ma ce ne sono tante e di diversi tipi.  Ci viene in aiuto di nuovo l'INCI e come al solito dobbiamo arrangiarci noi per capire la qualità del prodotto, ma non vi preoccupate, dopo vi spiegherò come fare.

Purtroppo noterete che i prodotti di cosmesi naturale hanno dei prezzi più elevati, dovuto anche all'elevato costo delle materie prime e alla lavorazione, però è possibile trovare prodotti buoni a prezzi accessibili. C'è anche da dire che sono prodotti per i quali ne basta una piccola quantità ogni volta, quindi vi dura di più, ma bisogna tenere conto anche del minor tempo di conservabilità, dato dal fatto che non vi sono conservanti chimici.

Per non farvi troppa confusione vi do una lista di consigli e anche di link e libri che vi possono aiutare a chiarirvi le idee. 
Vedi la seconda parte
Vedi la terza parte
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